top of page

Ticino terra d’artisti?

Come comunità abbiamo tutto da guadagnare ad avere degli artisti nostrani che sappiano interpretare la nostra cultura, e che la portino alta fuori dai nostri confini.

C’è chi da tempo sostiene che il Ticino sia una terra d’artisti. Almeno dall’epoca di una famosa campagna pubblicitaria dell’Ente ticinese per il turismo. È vero che la nostra terra ha dato i natali ad artisti di valore, e ne ha pure attirati da più lontano. I ticinesi possono anche godere di opere d’arte in musei, biblioteche e archivi, come pure in occasioni ghiotte come il Festival del film di Locarno. Se però siamo messi bene per quel che riguarda la fruizione e la conservazione di opere d’arte, questo non è il caso per quel che riguarda la creazione. Non che manchino creativi di valore, il punto è che non hanno un sostegno adeguato, o meglio, come collettività non facciamo abbastanza per sostenere le filiere di creazione artistica. Ho l’impressione che nella popolazione — e purtroppo anche tra i politici— non sia abbastanza diffusa la comprensione di quello che è fare arte. Se doveste scegliere qualcuno che rappresenti il Cantone a un raduno culinario, inviereste un parente appassionato di cucina o una cuoca ticinese che ha lavorato da anni confrontandosi con le migliori tradizioni culinarie del mondo? Fare arte si impara, e investire in un tale apprendimento necessita tempo e risorse.


Come comunità abbiamo tutto da guadagnare ad avere degli artisti nostrani che sappiano interpretare la nostra cultura, e che la portino alta fuori dai nostri confini. Pensate a come Plinio Martini ha iscritto la tradizione cattolica valmaggese nella migliore letteratura italiana o a come Filippo Franzoni ha immortalato la sua Locarno in tele degne dei migliori della sua epoca. Anche ai nostri giorni, in diversi ambiti, possiamo contare su artisti molto conosciuti. Ne cito solo due, molto diversi tra loro: Daniele Finzi Pasca che ha acquisito una reputazione internazionale con i suoi spettacoli innovativi; la musicista elettro-punk Camilla Sparksss, che pur essendo basata nel luganese, si produce in tutto il mondo. A seconda delle stime, il numero di persone in Ticino che permettono di tenere vive le diverse filiere di creazione artistica sono tra le 400 e le 3000. Molte di queste sanno interpretare con sensibilità la loro esperienza di vita ticinese, fornendoci stimoli per la riflessione su noi stessi, e portandola con arte al di là dei nostri confini. Queste persone meritano il nostro sostegno. Raccolgo alcune proposte in merito in un documento (vedi Come sostenere la creazione culturale e artistica ticinese?), e vi invito a guardare il video con Cristina Galbiati, co-presidente dell’Associazione nazionale t. Professioni dello spettacolo (vedi Il giro di Boas), nel quale discutiamo di come la creazione artistica e culturale sia un lavoro che porta valore.





bottom of page